28 maggio 2008

ARCH/UNIFI

Dopo aver ricevuto una lettera dell’ Università Degli Studi di Firenze che richiedeva il mio 5 per 1000 ho pensato. E ho scritto. Quello che ho fatto altrove qui non serve. L’organizzazione, l’inclinazione allo studio, la curiosità sono materiale da discarica. Come se fosse un’esperienza educativa radicale, l’università di architettura di Firenze non si appoggia, esaltando, su quello che sei per farti crescere ma presuppone una tabula rasa. Anni per toglierti ogni velleità di ordine, ogni personalità, per spogliarti della tua identità. Speri che, finita la parte DESTRUENS, inizi la parte COSTRUENS, insomma: speri che insegnino qualcosa. E INVECE NO! Satura di abitudini e concrezioni sinistrorse post-sessantottine, la “FACOLTA’ DEL BENALTRO” ti tira un calcio mirato nei coglioni e, generosa nel consegnarti il foglio di via, pardon, il diploma di laurea, ti invita a sloggiare. E INVECE NO! Vogliono poter disporre del tuo tempo, dei tuoi soldi, delle tue migliori energie. Sono solo un anticipo degli studi che ti sfruttano mesi per un misero rimborso spese, perché loro vogliono essere pagati e pretendono un alto status sociale di responsabilità e cultura. Sono Feccia. Ti blandiscono con una bolsa retorica populista ( mi è capitato di progettare un parco pubblico che comprendesse un’area dedicata ad “orti sociali collettivi”, roba da gulag.) Ti annusano. Sanno cosa sei e fanno di tutto per farti somigliare a scribacchini falliti. Come loro. Le solite facce insegnano utopie, poi te le ritrovi all’esame di stato, seriosi e compunti, a farti la predica su come lo studente di oggigiorno sbagli grossolanamente ad imparare, su come perda tempo dietro ad insulsaggini quando non sa neppure come si fa il calcestruzzo in cantiere. PORCA PUTTANA, NEL LIBRO DI TECNOLOGIA DEL FURIOZZI CHE CI AVETE FATTO COMPRARE C’E’ DESCRITTA L’ANALISI CHIMICA E LE REAZIONI CHE CREANO IL CLS MA NON C’E’ SCRITTO COME SI FA. Punto.

17 maggio 2008

PASSI

Parcheggio l’auto col muso accostato alla siepe di gelsomino. Una tortora si sporge dal ramo dell’alloro che fa ombra sul piazzale e prende il volo. Finalmente anche quest’anno le rondini sono tornate ad abitare il nido. Scendo dall’auto, saluto da lontano una zia, china sull’uscio a sgusciare piselli freschi dell’orto. Nini, a’visto? Cosa, zia? Stanotte enno stati da Giovanna di’Salvi! Chi? I ladri! . . . ma lei un dormiva checcià i rematisti, l’ha visti e ha chiamato la pulizia! . . . poi enno entrati da Angiolina, quella che mi fa le pulizie, ora come si fa? . . . nel secchio a sinistra i piselli da sgusciare, nel secchio a destra le bucce, nell’insalatiera tra le ginocchia i piselli sgusciati. Mi giro attorno, osservo con attenzione il giardino, la ringhiera: alle sbarre del cancello fango secco. Forse qualcuno scavalcandolo ha lasciato residui di sporco. Intorno a casa nostra molti orti, noi non l’abbiamo. Qualcuno che da un orto del vicinato sia entrato nel nostro giardino? Impronte sul marciapiede e tutt’intorno alla casa. Le spie luminose dell’allarme hanno fatto desistere qualcuno dal provare ad entrare? Tutto questo sa di già visto. Già sentito. Chi non sente e continua a dormire. Chi si sveglia e trova la sorpresa. Chi non c’è ma ci sarà. A me il sonno ancora non lo tolgono, ma pare che solide mura non bastino a offrire protezione.

14 maggio 2008

100.000

Un nuovo inizio: una revisione in concessionaria. Forse anche una luce più chiara dopo un allenamento intenso. Ho progetti a medio termine che hanno attivato felici incontri tra i miei neuroni solitari. E da lì alle mani, alla matita al foglio bianco che non temo più. Immagini e parole: quello che so fare.

99.999

Manca poco, una passeggiata, una discesa lenta, una dolce salita per fare cifra tonda. Ho parcheggiato in piscina e il contachilometri si è fermato a 99.999.

8 maggio 2008

BONES

Dopo aver mangiato il coniglio la settimana scorsa, si pone una questione ancora più pregnante per gli amanti degli animali con la coda a batuffolo. Mentre scrivo nella stanza accanto qualcuno sta spellando una lepre ancora calda. Un Tippete zampettante fino ad un paio d’ore fa, pelo morbido e orecchie abbassate per sempre. Non mi smuovo. La mangerò. Anche da solo. Perché sono un sanguinario carnivoro. E non accetto rimostranze da chi ho visto addentare con lascivia teste di agnello o maialetto. Sia chiaro. Potrebbe essere l’occasione per smascherare un imbarazzante razzismo alimentare per cui maiali, mucche, cinghiali, pecore e agnelli (per non parlare di OGNI TIPO di animale vivente nel mare ) SI, mentre conigli, fagiani, lepri e cavalli NO. Non è giusto. So unfair... cos’è: “hate the sin, love the sinner”? Casomai cambiaste idea vi consiglio di cominciare dalle zampe, sono davvero succulente...

CUBO DEI DESIDERI

Mi è stato consegnato un piccolo dono: una bustina di tè, da un’appassionata a un appassionato. Per me è stata una sorpresa molto gradita ricevere questa piccola scatola, tagliata piegata e decorata a mano: l’ho disegnata. Penserete: ma è solo una bustina di tè in una scatola! Io ho trovato il pensiero di accompagnare il regalo con una confezione così curata davvero carino. Il cubo di carta da pacchi, ognuna delle sei facce ha il contorno evidenziato da un tratteggio. Può starci dentro qualunque cosa si desideri. Io ho trovato una bustina di tè, voi cosa vorreste trovarci?

SUSHI TIME

La serata è andata via liscia, in quattro (cinque compresa Stella uscita prima per andare a lavoro) abbiamo seccato tre bottiglie di bianco, uno spumante e una bottiglia di limoncello. Ho preparato Sushi per tutti (4 ore di lavoro...) e questa è l’immagine degli ospiti alle prese con bacchette, soia e pesce.