Lo scorso fine settimana si è giocato un piccolo torneo di Pallanuoto alla piscina Olimpia di Colle Val d’Elsa: hanno partecipato le squadre di Certaldo, Volterra, Versilia e Olimpia Colle. Erano previste due partite il sabato sera, Colle-Volterra e Certaldo-Versilia. Le vincenti avrebbero giocato per il primo posto domenica sera, precedute dalla sfida per il terzo e quarto posto. Sabato abbiamo vinto 14-5: erano mesi che non accadeva e non sapevamo bene nemmeno come festeggiare. Io poi avevo poco da festeggiare, nell’azione che ha determinato la mia seconda espulsione temporanea mi sono procurato una contrattura al deltoide destro: domenica ho assistito da bordovasca alla partita. E domenica abbiamo perso, 7-5, risultato onesto ma viziato dalle solite incongruenze del regolamento di questo strano sport : è possibile nelle gare UISP e nei tornei non ufficiali come il nostro tesserare e far giocare anche atleti provenienti da categorie superiori alla nostra. Come se in un torneo di calcetto amatoriale facessimo giocare Buffon in porta, Chiellini in difesa e Totti in attacco. Bella forza. Quindi complimenti al Certaldo che aveva in rosa alcuni giocatori di serie B nazionale. La nostra squadra senior ha deciso invece di far giocare talenti freschi e decisamente all’altezza: Niccolò, Fiore, Daniele, ragazzi del ’92 credo, che non ci hanno fatto sfigurare. Complimenti a tutti!
30 giugno 2008
24 giugno 2008
ANNA
Più in là, pensavo. Mi dicevo: aspetta ancora qualche mese, giusto il tempo per fare in modo che le cose si sistemino. Ne sono passati di giorni dall’ultima lettera e non ho scuse se non questa incrollabile e presuntuosa fiducia nei miei mezzi e nella mia buona sorte. Credo di aver esaurito il credito con le stelle , oppure, ma è l’ipotesi peggiore, non riesco a riconoscere il buono che mi accade. A due anni dalla laurea lavoro nello stesso studio a Poggibonsi. Ho superato brillantemente l’esame di abilitazione per architetto, ho uno stipendio molto buono paragonato alla media della situazione italiana. Talvolta indosso l’abito e ho anche diverse cravatte e comincio a sentirmi a mio agio. Spedisco il mio curriculum in tutto il mondo ma ancora non interessa: sono pieni, dicono, di neo-laureati, interessano professionalità specifiche che temo di non poter raggiungere da qui. La realtà ordinaria, spesso misera e inconsistente nella ripetizione forzata delle stesse cose da fare ogni giorno mi stanca. Il piacere della lettura, della visione di un film o di una serie tv ( sono diventato un “serial addicted”, ne dovremo parlare prima o poi perché sono sicuro che la nuova forma di letteratura sia lì) è diventata una frustrante tortura: continuare a immaginare vite, desiderare di viverle sapendo di non poterlo fare, è sfiancante. Forse non ho fatto la scelta giusta scegliendo di diventare architetto. L’architettura è davvero una passione per me e da quando l’ho capito non riesco a vedermi fare altro se non come ripiego. Ora la domanda: in Italia? Giro intorno ai miei propositi. Avevo comprato un biglietto di sola andata via da questo Paese. Sono rimasto perché è arrivato il contratto e ho deciso di darmi ancora tempo qui. Il contratto non è ancora scaduto, ma la mia pazienza è esaurita. Non dovevo scrivere, non avrei dovuto nemmeno pensare queste cose. Mi hanno detto che non so accontentarmi, che devo fare gavetta. E se invece stessi perdendo tempo? E se ricominciare da capo altrove fosse più gratificante che continuare uno slalom improduttivo tra raccomandazioni che non ho, parenti/amici che non possono introdurmi nel giro giusto? E se fosse meno faticoso? Leggo i blog di giovani architetti italiani all’estero e fantastico un bel po’. Ora ti saluto con affetto, sperando di non averti rubato troppo tempo e ricordandoti che ti penso spesso.
Federico
ODINO
20 giugno 2008
PETIZIONE
Comincia a dare i frutti sperati la petizione off-line per chiedere l’arrivo dell’anticiclone delle Azzorre sull’Italia. E mentre Odino si addormenta sul palmo della mano con le zampe abbandonate e una carezza continua sulla testa, altri gatti si crogiolano nella nullafacenza dorata (meritata) di questa quasi estate fiorentina. Il pollo al curry ritorna, l’Italia và.
3 giugno 2008
KARALIS / IL PAEASE DI BENGODI / 2
Il motivo del gioioso finesettimana passato a Cagliari è stato il Festarch, quattro giorni di eventi, incontri con archistar, architetti, designere scrittori nazionali e internazionali. Gente del calibro di Inaki Abalos, OMA, Metrogramma, Patricia Urquiola, Fabrizio Novembre, Piero Lissoni, Oliviero Toscani, Richard Mason e tanti altri.. http://www.festarch.it/
In questi giorni abbiamo seguito molte conferenze, ascoltato opinioni e ne è uscito un quadro altamente desolante per lo stato dell’architettura in Italia. Cose del resto già note. Ma il fegato grosso me l’ha fatto venire un architetto danese, Bjarke Ingels (http://www.big.dk/ sito smart, andateci) di soli 34 anni, mi pare. Ebbene lui già da quando aveva 27-28 anni progettava (e fin qui niente di nuovo) e COSTRUIVA! Cioè, aveva qualcuno che lo faceva costruire, investiva sulle sue capacità invece di fargli disegnare bagni (facendogli credere che è per il suo bene...) Il BENGODI STA IN DANIMARCA. E io sto a rosicà. Giuro non aggiungo altro per carità e perché non ho parole. Sto a rosicà.
KARALIS / IL PAEASE DI BENGODI / 1
Nel gioioso finesettimana passato a Cagliari, “lungo” grazie al Presidente Ciampi e alla Signora Franca che hanno ripristinato la festività del 2 giugno come Festa della Repubblica, l’unica cosa che non è mancata è stato il cibo. E’ impressionante l’elenco delle leccornie di cui mi sono gloriosamente abbuffato senza ritegno in barba ad ogni velleità dietologica. Qui sopra il sigillo e l’imperatore, il maiale al forno, il porcetto, il maialetto, chiamatelo come volete: poveri voi che non l’avete addentato! C’è stata la Panada con agnello, piselli e zafferano. La Fregola con le Arselle, una minestra così saporita da risuscitare i morti. E la frittura di paranza: c’erano triglie di scoglio, muggini, calamari e gamberi. E risotto con ogni bendiddio di pesci e crostacei e mitili... Eppoi Bottarga la Regina, tonno e pescespada di Sir Quirino, Cannonau e Vermentino. Mirto della zia MTM che lo annusi e inspiri la Gallura intera, dolce, aspra e forte, fiera e generosa. A raccontarlo mi sento sazio. E felice. Grazie a tutti.
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