15 settembre 2008

SUDDENLY I SEE (and God is on my side)

Quanto dolce può essere una vendetta così inaspettata da rendere piacevole anche un pomeriggio afoso di lavoro tra mattoni e calcina? Ho la carie, la pancia piena e ho riso, ho riso e riso alla faccia di molti, di chiunque postuli una superiorità dell’ingegneria sull’architettura. Sono cresciuto come studente di Ark all’ombra di un latente conflitto tra architetti e ingegneri. Tra chi sogna con i piedi tra le nuvole e chi concretizza come meglio può senza fronzoli o pretese artistiche. Tra chi vive la gravità come un impiccio e chi la respira come l’aria, come cosa necessaria. In questo mondo duale ci sono tuttavia incontri fortunati. L’architetto può immaginare qualunque costruzione, tanto c’è Ove Arup. E nel piccolo mondo della professione in provincia si trova di tutto. Anche un ingegnere esibizionista frustrato ( senza essere Calatrava purtroppo ) che non può fare a meno di mostrare le sue strutture nei modi più rovinosi possibili per una costruzione. Ecco allora che in un appartamento di quattro stanze (bagno compreso, non ce n’è una che mantenga una forma quadrangolare: ad un angolo un pilastro esuberante sbuca di 5 centimetri, oppure a metà di una parete c’è un dente di 7 centimetri, oppure il nastro dell’avvolgibile è così incassato nel muro da essere praticamente nella stanza attigua; poi ci sono travi ricalate un po’ dappertutto, con una frequenza particolare nel vano condominiale e nel pianerottolo delle scale... Un tale insieme di castronerie avrebbe comportato la bocciatura in prima geometri. Io, architetto, ho la casa progettata da un geometra: ha delle ingenuità, ma se avessimo anche solo una stanza con quelle riseghine, con quei dentini che non sanno di niente, l’avremmo fatto nero... e dunque l’ingegnere vuole che si veda che ha fatto le strutture, che le ha fatte belle GROSSE e che il palazzo non cade... e io che pensavo che simili vanità fossero una rendita di posizione dei soli architetti, mi devo ricredere: anche l’Ing si piace e vuole piacere. Ma se è così, perché non ha fatto architettura e non lascia fare le strutture a chi lo sa fare?

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