1 settembre 2008

FIREWORKS ( just ‘cause you feel it doesn’t mean it’s there )

Alti nel cielo, vicini, si fa fatica a piegare la testa fin lassù. Vicino ad Andrea, Marco, Walter. Gli altri non so. Al primo botto di richiamo, mi sono indirizzato frettolosamente verso i margini del giardino, da dove osservare meglio e senza ostacoli, i fuochi d’artificio e così li ho persi tra la folla. Ho attraversato la siepe e sono spuntato sul marciapiede di una strada chiusa al traffico, transennata con il nastro bianco e rosso. La crisi dei consumi, presenzialista come al solito, si è fatta sentire anche qui. Dove anni fa assistevamo ad un’incessante marcia di luci e tuoni, girandole, lampi blu che trascolorano in verde, in rosso, in giallo, ad una continuità luccicante e dorata, avvincente dall’inizio alla fine, stasera pare sia rimasto uguale soltanto la durata dello spettacolo, mezz’ora. Con la metà dei fuochi. Dunque uno scoppio. Poi un bel po’ di silenzio impaziente. Un lampo colorato. Poi il buio e nelle pupille la traccia di una luce. E in quel buio e in quel silenzio, un frammento per volta, alcune immagini mi sono passate davanti agli occhi.
Sono con Camilla e Francesca. Vaghiamo Oltrarno dopo una prima bevuta al Mojo. E’ appena iniziata la festa del PD. Poca gente in centro. Solita gente tra Zoe e Negroni. Poi passa Nicco con bionda ossigenata al seguito. Accompagno Cami a fare il bis. Ci facciamo delle foto. F si vergogna della scollatura.
E’ mattina, presto per una colazione. Sulla veranda del Mediterraneo aspetto con Giulia che Silvia ci raggiunga. Dobbiamo partire tra poco. Lasciare la Gallura, tornare a Cagliari. Tutto bianco.
Da dietro un piccolo olivo osservo una decina di coppie di persone coinvolte in un tango appassionato. Non si staccano gli occhi di dosso. Io sono sul bastione Saint Remy a Cagliari. Loro non lo so, ma deve essere un posto interessante.
Questo è il bagno dello studio. Mi sciacquo la faccia. Cerco di stare meglio.
E ora che siete tutti in fila aprite bene le bocche che ve le riempio di rum cubano!
Oddio Vinicio come fai a non sudare sotto quella pelliccia... dai ci troviamo davanti al battistero qui al palazzo ducale... ma qui siamo in piazza del Campo a Siena...
Piccolo Odino!
Ti amo, bimba, ma è così complicato stare qui...
Questo gatto grigio, Trattore, ha capito molto bene a chi chiedere da mangiare...
La schermata dei blog di Professione Architetto è sempre la prima da consultare al mattino e da oggi SONO AMICO DI HOLDEN evvaiiiiii
Le previsioni danno nuvole nere. Come fosse la fine dell’estate.
BUM
BUM
BUM

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