MONACO 27 SETTEMBRE 2008
Stanchi del viaggio, eccitati dal ritrovarsi nel più luccicante paese dei balocchi: ogni passo una tentazione; avevamo in testa solo un obiettivo: cedere. L'ora tarda, le 19:30, era motivo di lunghe file non smaltite agli ingressi degli stand. Jinny è stato il primo a farcela, suscitando pietà (parole sue) e spianando la strada al nostro arrivo. Poi Sara e Stella. Io Simone e Andrea fuori al freddo, benedetta sciarpa, ad aspettare. Come i poverelli, mani alle finestre bordate di tendine a scacchi, a guardare la festa e la gioia alle quali non eravamo ammessi. Ancora. In uno di queste istantanee da Piccolo Fiammiferaio vedo Jinny che parlotta con una Bavarese Atipica, bassa, bruna e cicciona. La vedo e lei mi indica da dentro. Io sorrido mesto e saluto. Così, con inusuale tempismo, guadagno l'ingresso. Da qui in poi la lucidità va sempre più scemando e solo stamattina, incrociando racconti altrui, qualche ricordo opaco e alcolicamente compromesso, posso ricomporre la serata.
La Bav.Atip. non vestiva, come le colleghe, l'abito "di scena" con corpetto strizzatette e aggetto a balconcino, ma una t-shirt nera, tutta tempestata di pietre preziose che diceva QUEEN OF THE DANCE FLOOR, un mito da otto boccali da litro che sgusciava meglio di una lucertola tra la massa fluida di bavaresi e stranieri ondeggiante. Barcollavano e pareva fossero allo stadio a fare la OLA. Seduto al tavolo che abbiamo occupato stava un signore sulla sessantina, uno spagnolo coi baffi alla catalana e abito bavarese che si lamentava del fatto che il suo litro non fosse pieno a dovere. Un californiano di origini italiane, Giovanni Serra, raccontava di un matrimonio celebrato da qualche parte in Italia. Sara, tormentata da un bavarese fa finta di essere la mia ragazza e lui ammette candidamente di essere gay e si dispiace del fatto che ai cazzi piacciano le fiche. Il tutto detto sotto gli occhi sgranati della moglie lì accanto.
Mi fa male la testa a stare concentrato e scrivere, ma devo farlo. Credo di aver bevuto 3 litri di birra, sorso più, sorso meno, quasi senza aver cenato: un viustelino+ senape all'ingresso e un pretzl condiviso con gli altri. Stavo una favola. Mi hanno trascinato su una specie di ottovolante dove non ho nemmeno urlato tanto ero terrorizzato. In fila per salire un ragazzetto inglese si vantava di essere un prete e mi voleva sposare. Con Sara, credo. Usciti dall'Okt siamo andati all'Antipasto, enoteca ristorante gestita da amici italiani frequentata da bavaresi. E' qui che tutto è degenerato. Abbiamo ballato con alcuni reduci dell'Okt, cantato canzoni italiane ("you're a textbook" mi è stato detto). Clima gioioso, prosecco e troiaini da mangiare. Poi non ricordo (non posso scrivere) tante altre cosucce che posso aver fatto... ma tanto chi se ne frega, no? Ho qualche frammento, tipo che sono dentro una siepe, cerco una scarpa e trovo un coltello. Esco rotolandomi sull'asfalto. A casa in taxi, scrivo un SMS verso le 4:13. Faccio 3 foto:imbarazzanti. mi metto a letto? mi sveglio a mezzogiorno, circa tre ore fa nella stanza dei pampini teteski, Damian e Salome, col piumino ripiegato sulle gambe. Sono confuso ma oggi è un altro giorno.
Stay tuned
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